giovedì 30 settembre 2010

Team by Team 2010: Memphis Grizzlies

L'anno scorso: 18esimi (40-42)

ARRIVI:
- via draft: Xavier Henry (SG - 12), Greivis Velasquez (PG - 28)
- via trade/free-agency: Tony Allen, Acie Law, Kenny Thomas

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Jamaal Tinsley

Potenziali all-star: Zach Randolph, Marc Gasol, Rudy Gay

ROSTER (Depth chart):
PG .Mike Conley .Acie Law .Greivis Velasquez
SG .OJ Mayo .Tony Allen .Xavier Henry
SF .Rudy Gay .DeMarre Carroll .Sam Young
PF .Zach Randolph .Kenny Thomas .Darrell Arthur
C .Marc Gasol .Hamed Haddadi . Hasheem Thabeet

Ammetto di essere un po' invidioso dei Memphis Grizzlies aka Memphis Funk perché, ribaltando ogni pronostico, la scorsa stagione hanno fatto quello che io speravo avrebbero fatto i Clippers. E lo hanno fatto con un Zach Randolph che i Clippers gli avevano praticamente regalato e che invece si è meritato uno spot all'All-Star Game. Ricapitoliamo: un anno fa si rideva del GM Chris Wallace che aveva raccattato uno dei peggiori contratti della lega (Randolph) e la diva decaduta Allen Iverson, il tutto condito dalle incertezze sul passato (leggi: cessione Pau Gasol) e il futuro (leggi:; tiremmolla con Rudy Gay per l'estensione del contratto). Un anno dopo i Grizzlies siedono su una stagione da 40 vittorie in cui hanno lottato per uno posticino nei playoffs fino a primavera, hanno tre leggittimi candidati all'All-Star Game 2011, qualche altro giovane interessante e sono evidentemente una squadra in crescita.
In realtà non so se, con questo roster, possano essere una squadra da playoffs, a meno che Marc Gasol non passi dallo status di ottimo centro a quello di centro dominante (difficile ma non impossibile) o OJ Majo diventi realmente una delli migliori SG della lega (mah). A Gay e ZBo invece non credo si possa chiedere più di quello che hanno dato l'anno scorso: tanto talento in atttacco, specie 1 contro 1, ma poca difesa. Per il resto ho paura che da gente come Conley e Thabeet non ci si possa aspettare granché.
In definitiva il più grave e contingente problema dei Grizzlies, da anni, rimane la regia: l'esperimento Conley possiamo considerarlo concluso e fallito e Acie Law e Velasquez non sono certo soluzioni valide per guidare una squadra ai playoffs (il rookie Velasquez potrebbe essere buono in futuro, ma rimane un rookie). Una strada alternativa che credo coach Lionel Hollins cercherà di percorrere è l'esperimento OJ Mayo da PG, anticipato dallo stesso Mayo a Las Vegas durante la summer league: non ho un'opinione a riguardo, staremo a vedere. Un altro grattacapo per coach Hollins è la difesa: a parte Gasol (e Thabeet, per quello che conta) questa è gente che non ha grande attitudine difensiva, per usare un eufemismo. L'arrivo di Tony Allen non può che aiutare da questo punto di visto, ma certo non risolve il problema e a conti fatti temo che niente possa riuscire a trasformare giocatori come Zach Randolph o Rudy Gay in buoni difensori. Anche Henry, scelto al numero 12 del draft, mi pare si inserica perfettamente nel contesto dei giocatori con punti nelle mani ma poca attitudine difensiva. E allora, direte voi, facciamoli giocare come i Phoenix Suns 'sti ragazzi... Non così facile perché ritorna al problema iniziale: il playmaker.
Se guardiamo al futuro un altro problema potrebbe essere il contratto che quest'estate hanno dato a mr. Rudy Gay. Intendiamoci, Gay è un buon giocatore (con tanti limiti però) ed è sempre un bel segnale per qualsiasi  squadra rifirmare le proprie star, specie per una franchigia come i Grizzlies che ha bisogno di costruirsi credibilità sia con i propri fans sia con i futuri free agents. Sì, tutto molto bello, ma 82M$ in 5 anni? Cioé, nel 2015 Rudy starà incassando quasi 20 milioni di dollari e, specie con il nuovo CBA - collective bargaining agreement - alle porte, potrebbero essere davvero troppi soldi, più di quanti una squadra possa permettersi su un solo giocatore per riuscire a costruire un roster competitivo. E tra l'altro crea un precedente pericoloso:  ad esempio ZBo, in scadenza, sta già cominciando ad alzare la posta per il rinnovo... Strapagare LeBron, CP3 o Durant va bene, trattasi di gente che potrebbe portati un anello un giorno o l'altro, ma dare lo stesso tipo soldi a Rudy Gay vi sembra una mossa saggia? Non a me, considerando che con gli stessi soldi di buoni (se non ottimi) giocatori ne porti a casa tranquillamente due.
Morale della favola? I Memphis Grizzlies sono una bella squadra ma non credo siano sul punto di fare il salto di qualità.

mercoledì 29 settembre 2010

Team by Team 2010: Toronto Raptors

L'anno scorso: 19esimi (40-42)

ARRIVI:
- via draft: Ed Davis (PF - 13)
- via trade/free-agency: Leandro Barbosa, Linas Kleiza, David Andersen, Julian Wright, Ronald Dupree, Dwayne Jones

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Chris Bosh, Hedo Turkoglu, Rasho Nesterovic

Potenziali all-star: -

ROSTER (Depth chart):
PG .Jose Calderon .Jarret Jack .Marcus Banks
SG .DeMar DeRozan .Leandro Barbosa
SF .Linas Kleiza .Sonny Weems .Reggie Evans
PF .Amir Johnson .Ed Davis .Julian Wright
C .Andrea Bargnani .David Andersen

Sui Toronto Raptors è sceso il gelo polare. Due anni senza playoffs (nonostante grossi proclami estivi), Bosh se n'è andato (com'era prevedibile da anni) , Triano e Colangelo non hanno più le simpatie di nessuno (specie dopo che Turkoglu è andato via sbattendo la porta e dicendo peste e corna), Bargnani ancora non sboccia, Calderon è in fase involutiva e il futuro appare triste e sconsolato.
Ammetto che la situazione non sia proprio rosea e per quest'anno credo che i playoffs siano un obiettivo davvero fuori dalla loro portata, ma non la vedo neanche così drammatica come altri. Innanzitutto se tifassi per i Raptors non piangerei troppo per la partenza di Chris Bosh, secondo me il giocatore più sopravvalutato della lega: se è così forte com'è possibile che non sia riuscito a portare Toronto ai playoffs per due anni in fila nonostante la concorrenza nella eastern conference fosse piuttosto modesta? E non direi neanche che il supporting cast fosse così da buttare via; sicuramente migliore di quello che aveva a disposizione Wade a Miami. Per me Bosh è un giocatore estremamente soft (specie in difesa) e in attacco è un assoluto buco nero e tiene anche troppo ferma la palla; e temo per gli Heat che la cosa risulterà piuttosto problematica, ma questo è un altro discorso.
Sicuramente sarebbe folle etichettare Bosh come il problema dei Raptors e probabilmente la sua assenza si sentirà, ma il rovescio della medaglia è che credo proprio che chi beneficerà più di tutti della sua assenza sarà Andrea Bargnani, specie se finalmente riuscirà a giocare un po' di minuti da PF, che è il suo vero ruolo. Temo però che il grosso dei minuti dovrà giocarli da 5 e questo è un problema. L'altro enorme problema dei Raptors è sulle wings: DeRozan, Kleiza, Barbosa e Weems sono giocatori intriganti ma non mi sembra possano riuscire a competere con le rotazioni di praticamente tutte le altre squadre della lega; a meno che DeRozan non esia pronto ad esplodere (dubito) e Kleiza non trovi quella continuità a livello NBA che a Denver non aveva. Per il resto spero che Calderon riesca a tornare sui suoi livelli da all-star e che Amir Johnson e il rookie Ed Davis riescano a coprire degnamente il ruolo di PF. Ma il destino dei Raptors è legato al Mago: l'hanno scelto con la 1, gli hanno dato un bel contratto e tutta la fiducia del mondo. Per Andrea è giunto il momento di diventare quello che tutta l'Italia spera che diventi: classe, tecnica e centimetri non gli mancano, ultimamente mi è sembrato di intravedere anche un po' di cattiveria. Speriamo.

martedì 28 settembre 2010

Team by Team 2010: New Orleans Hornets

L'anno scorso: 20esimi (37-45)

ARRIVI:
- via draft: Quincy Pondexter (SF - 26)
- via trade/free-agency: Trevor Ariza, Jannero Pargo, Marco Belinelli, Pops Mensah-Bonsu, Joe Alexander

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Darren Collison, James Posey, Morris Peterson, Julian Wright, Darius Songaila

Potenziali all-star:Chris Paul, David West

ROSTER (Depth chart):
PG .Chris Paul .Jannero Pargo
SG .Marcus Thornton .Marco Belinelli
SF .Trevor Ariza .Peja Stojakovic .Quincy Pondexter
PF .David West .Pops Mensah-Bonsu .Joe Alexander
C .Emeka Okafor .Aaron Gray

Incredibile come le cose cambinio radicalmente nella NBA da un anno all'altro. Due anni fa gli Hornets, appena tornati a New Orleans dopo la triste parentesi post-uragano Katrina, erano la franchigia più in ascesa di tutta l'Association, con CP3 assolutamente inarrestabile (in odore di MVP), David West sorprendente ma solidissimo all-star e una serie di role players affidabili. Stiamo parlando di una squadra che nella stagione 2007-2008 aveva vinto ben 56 partite e si arrendesa ai San Antonio Spurs solo a gara 7 delle semifinali di conference. Dopodiché in estate l'arrivo del neocampione James Posey con cui gli Hornets puntavano addirittura ad arrivare fino in fondo. E invece l'inesorabile declino: innanzitutto problemi finanziari, il crepuscolo di Stojakovic, l'inutile scambio Chandler/Okafor, le partenze piccole ma significative (Pargo, Butler) per scampare alla luxury tax e infine i guai fisici di Paul, la rottura con coach Byron Scott e i playoffs mancati. La pressione ha continuato a crescere finché non ha fatto saltare il tappo e quest'estate sono scattati i drammi: il cambio di General Manager (parte Bower, arriva Demps), Luther Head inspiegabilmente prima firmato e poi scaricato usando cavilli burocratici, Collison che (dopo una stagione spettacolosa) sembrerebbe il futuro della squadra che viene scambiato per Ariza. Ma soprattutto Paul che, sempre più amico di LeBron e dei suoi nefasti procuratori, pare chiedesse di essere scambiato, e magari di andare ai Knicks (chissà poi perché sempre New York, c'entreranno qualcosa i giornalisti?).

Alla fine CP3 è ancora in Louisiana, per fortuna, e sostiene di non aver mai detto di voler essere scambiato, ma che semplicemente vuole una squadra competitiva. Mah, ora come ora per me gli Hornets sono un  nebulosi ma di certo non mi sembrano una squadra tanto competitiva. Onestamente ad ovest non mi sembrano neanche una squadra da playoffs, visto che comunque Paul è stato fermo un anno, West cominicia già ad avere un'età, Stojakovic è decrepito e per il resto si tratta di giocatori complementari (Okafor incluso) come li hanno sempre avuti. L'unico jolly su cui possono puntare mi sembra l'altro rookie sensazione dello scorso anno: Marcus Thornton. Infatti i tifosi degli Hornets potrebbero dire che la coppia Thornton -  Ariza  sia quanto di meglio abbiano mai schierato sulle wings, ed è vero, ma per il resto questa squadra è forse la meno profonda della lega. Non stravedo per Pargo (anche se dietro Paul non vedrà molto il campo), vorrei che Belinelli fosse un giocatore da rotazione NBA ma fino ad oggi è stato piuttosto difficile tenerlo in campo per come difende (in attacco è ok) e temo sia impossibile schierarlo insieme a Peja che, ripeto, è immobile.  Gente come Alexander, Gray o Pops faticherebbe a trovare uno spot in qualsiasi altro roster. Comunque facciamo tutti il tifo per Marco, ovviamente, e speriamo che qui possa e riesca davvero contribuire. Ma in realtà temo che il quintetto andrà spremuto parecchio: gatte da pelare per l'esordiente coach Monty Williams, anche se avere Paul a disposizione credo sia comunque un bel allenare. E per quanto non mi sia per niente simpatico, devo anche ammettere che CP3 da solo potrebbe raddrizzare la stagione. 

Ma non ci credo. Mi dispiace davvero per the Big Easy ma onestamente vedo uno scenario triste all'orizzonte: niente playoffs, CP3 che fa i bagagli e se ne va ad est e la franchigia condannata per un decennio. Spero di sbagliarmi ma temo che il  sogno sia durato davvero poco.

martedì 21 settembre 2010

Team by Team 2010: Indiana Pacers

L'anno scorso: 21esimi (32-50)

ARRIVI:
- via draft: Paul George (SF - 10), Lance Stephenson (SG - 40)
- via trade/free-agency: Darren Collison, James Posey

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Troy Murphy

Potenziali all-star: Danny Granger

ROSTER (Depth chart):
PG .Darren Collison .TJ Ford .AJ Price
SG .Mike Dunleavy .Danthay Jones .Brandon Rush .Lance Stephenson
SF .Danny Granger .James Posey .Paul George
PF .Tyler Hansbrough .Josh McRoberts
C .Roy Hibbert .Jeff Foster .Solomon Jones

Ammetto di conoscere davvero poco questi Pacers perché praticamente non mi interesso mai di vederli giocare, quindi ammetto anche che la mia analisi non sarà certo di gandissimo valore e che probabilmente finirò per sottovalutarli. Iniziamo però col dire questo: per Larry Bird ovviamente ho il massimo rispetto, come tutti, ma davvero non mi è chiaro che progetto abbia per la franchigia.
Ma proviamo a partire dagli aspetti positivi. Danny Granger è un gran bel giocatore ed è campione del mondo con Team USA (anche se in realtà era forse l'ultimo uomo della rotazione di coach K) e sembrerebbe anche stare vivendo un periodo in cui il ginocchio lo lascia un po' in pace. Altra buona notiza dell'estate degli Indiana Pacers è l'arrivo del playmaker Darren Collison che è davvero forte e serviva come il pane. Per il resto James Posey onestamente non serve a granché e Paul George scelto alla 10 potrebbe rivelarsi un ottimo affare (il ragazzo ha potenziale da vendere) o una tremenda sola (al college non ha fatto molto pur giocando in una division modesta).
Per il rsto guardando il roster mi viene un mal di testa pazzesco. TJ Ford è inutile. Dunleavy a 30 anni è in caduta libera e poi ci sono troppi swingmen senza infamia e senza lode (Posey, Jones, Rush) o da testare (George, Stephneson). Ma il vero dramma è sotto canestro: intendiamoci, rispetto tutti questi giocatori (Hansbrough, Hibbert, Foster e anche McRoberts) ma sono role players di cui l'unico ad avere potenziale di crescita (limitato comunque) è Hansbrough. Troy Murphy, che hanno sacrificato per arrivare a Collison, non sarà Nowitzki ma è uno dei giocatori più sottovalutati della NBA ed è molto più produttivo di quanto io stesso pensassi e temo che l'assenza peserà. All'orizzone vedo grossi problemi difensivi e enormi problemi sotto canestro in attacco. Mah, sarò io forse a conoscerli poco ma temo che nonostante Collison vinceranno meno partite delle 32 vinte lo scorso anno.

lunedì 20 settembre 2010

Team by Team 2010: Los Angeles Clippers

L'anno scorso: 22esimi (29-53)

ARRIVI:
- via draft: Al-Farouq Aminu (SF - 8a scelta), Eric Bledsoe (PG - 18), Willie Warren (PG - 54), Marqus Blakely (SF - undrafted)
- via trade/free-agency: Ryan Gomes, Randy Foye, Bryan Cook

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Travis Outlaw, Steve Blake, Steve Novak, Brian Skinner, Mardy Collins

Potenziali all-star: Chris Kaman

ROSTER (Depth chart):
PG .Baron Davis .Randy Foye .Eric Bledsoe
SG .Eric Gordon .Rasual Butler .Willie Warren
SF .Ryan Gomes .Al-Farouk Aminu .Marqus Blakely
PF .Blake Griffin .Craig Smith .Brian Cook
C .Chris Kaman .DeAndre Jordan

Mettiamo subito in chiaro una cosa: sono un tifoso dei Clippers, credo lo sappiate, e qui cercherò di essere obiettivo ma forse (e ribadisco forse) non lo sarò. Non rompetemi troppo l'anima e non iniziate come al solito con il caro vecchio "ma sono i Clippers" perché la storia, prima o poi, è destinata a cambiare, anche per la squadra più ridicola del mondo. E il momento è sempre più vicino. Il salvatore dei Los Angeles Clippers si chiama Blake Griffin, il rookie su cui noi fan puntiamo tutto. Puntavamo molto anche l'anno scorso, ma poi lui si fece male al ginocchio in pre-season; dissero che sarebbe rientrato dopo 4/6 settimane, che poi diventarono due mesi e mezzo e alla fine divenne intervento al ginocchio e fuori tutta la stagione: ma sono i Clippers, no? La tegola piombò a fine gennaio sulla testa di una squadra che stava trovando un ottimo ritmo (18-17 il record e aveva da poco battuto anche Celtics e Lakers) e che invece non si è più ripresa (o  che ha mandato volontariamente la stagione alle ortiche per avere qualche pallina in più alla lottery). 
Prima della fine della stagione la squadra aveva già attraversato diversi cambiamenti: via Mike Dunleavy sia da coach che da GM (e non voglio aprire l'argomento) e via anche Marcus Camby per Outlaw e Blake, ultima mossa del Dunleavy GM francamente poco comprensibile, visto che era chiaro che né Outlaw né Blake si sarebbero fermati a fine anno (e scambiando Camby francamente si poteva portare a casa qualcosa di concreto).
Ad onor del bisftattatissimo front office dei Clippers va detto che aveva lavorato molto bene per prepararsi alla free agency 2010. Spazio salariale più che sufficente e squadra completa in ogni ruolo eccetto la SF,:se non fosse stato per la reputazione della franchigia (e per il proprietario) sarebbe stato assolutamente scontato per LeBron James firmare per i Clippers. Così non è stato e sono contento che i Clips poi non si siano buttati a strapagare (e sottolineo STRA) giocatori come Gay, Johnson o Outlaw.  Sono arrivati Gomes e Foye che non sono giocatori di prima fascia (e forse neanche di seconda) ma contribuiscono egregiamente a completare e dare profondità ad un roster che scommette tutto su Griffin e poi ha già tre giocatori di livello eccellente come Baron Davis, Chris Kaman ed Eric Gordon. Baron per me rimane una delle migliori cinque PG della NBA (e vi sfido) nonostante venga da due stagioni molto al di sotto delle sue potenzialità; con Griffin e lo spirito giusto sarà il Barone di una volta, scommetteteci. Kaman è un idolo dentro e fuori dal campo (pazzo come un cammello, volevano fare un reality su lui e i suoi amici), l'anno scorso è stato all'all-star game ed è molto più forte di quanto voi pensiate, soprattutto in difesa. Eric Gordon è appena tornato dai mondiali turchi in cui ha dimostrato a  tutti quello che noi fan dei Clippers sappiamo da due anni: che in difesa è un mastino (miglior difensore sugli esterni per Team USA a mani basse) e che è un tiratore eccellente. Gomes (difesa, tiro e buona gestione della palla) è lontano anni luce da LeBron ma mi sembra più che onesto per completare il quintetto. A Foye non si chiede invece tantissimo se non un po' di riposo per Baron e magari anche qualche minuto da SG.
Attenzione poi che oltre a Griffin ci sono ben altri quattro rookies che vanno a completare il nugolo di ragazzini talentuosi che affolla il roster e che comprende anche Gordon (1988) e il centro DeAndre Jordan, che al terzo anno nella lega sembra pronto a mostrare segni di crescita. I rookeis Aminu, Bledsoe, Warren e anche Blakely per ora sono solo progetti, ma tutti con un potenziale ottimo (se non eccellente) e francamente mi sembra abbiano la possibilità di crescere con calma e nella maniera giusta. Il nuovo coach, Vinnie Del Negro, ha tanto da dimostrare, ma certamente nei due anni a Chicago ha dimostrato di saper lavorare bene con i ragazzi e di saper coltivare i talenti (Rose, Noah, Gibson gli esempi più lampanti). Anche io sono un po' scettico su Del Negro ma non si può negare che in entrambe le stagioni con i Bulls l'obiettivo playoffs sia stato centrato (lottando fino alla fine) e la serie con i Celtics del 2009 rimane epica. Lo staff di assistenti poi è di tutto rispetto (Dean Demopoulos, Mark Iavaroni, Robert Pack).
In definitiva nel wild wild west non sarà facile che quest'anno arrivino ai playoffs (ma non impossibile, in ogni caso), ma sa Blake Griffin è quello che sembra le probabilità che Clippers vs. Thunder sia la rivalry del decennio che sta iniziando sono piuttosto altine.

sabato 18 settembre 2010

Team by Team 2010: New York Knicks

L'anno scorso: 23esimi (29-53)

ARRIVI:
- via draft: Andy Rautins (SG - 38a scelta), Landry Fields (SF - 39)
- via trade/free-agency: Amare Stoudemire, Raymond Felton, Anthony Randolph, Kelenna Azubuike, Ronny Turiaf, Timofey Mozgov, Roger Mason

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- David Lee, Al Harrington, Chris Duhon, Sergio Rodriguez

Potenziali all-star: Amare Stoudemire

ROSTER (Depth chart):
PG .Raymond Felton .Toney Douglas
SG .Kelenna Azubuike .Roger Mason .Andy Rautins
SF .Danilo Gallinari .Wilson Chandler .Bill Walker .Landry Fields
PF .Amare Stoudamire .Anthony Randolph .Patrick Ewing Jr.
C .Ronny Turiaf .Timofey Mozgov .Eddy Curry

Da quanto aspettavano a New York che arrivasse l'estate del 2010? Da tanto tempo, troppo tempo. E alla fine il 2010 è arrivato, l'estate è passata e LeBron non vestirà la maglia dei Knicks. E neanche Wade se è per questo. Ma la vestira Amare Stoudamire e se pensate che non sia un risultato eccezionale  onestamente non credo sia neanche da buttare via. Seppure i Knicks erano probabilmente quelli che, dichiaratamente, avevano puntato più alto di tutti sulla free agency 2010, comunque non credo sia corretto etichettare loro e il loro il front-office come gli zimbelli dell'estate passata (quelli sono i Nets, a parer mio), specie vista la situazione salariale a dir poco disastrosa, direi anzi apocalittica, che Donnie Walsh aveva ereditato due anni fa da Isiah Thomas. La missione di Walsh era liberarsi della miriade di pessimi contratti che i Knicks avevano sul groppone (Marbury, Randolph, Crawford, Jeffries ecc.) e liberare spazio per i free agents di quest'estate. Il fatto di non aver portato a casa LeBron, Wade o Bosh non può essergli neanche rimproverato: a quanto pare i tre ragazzi erano d'accordo fin dai tempi di Pechino. I Knicks con Amare hanno comunque portato a casa uno dei nomi più importanti del lotto e con D'Antoni i risultati sono già sperimentati. Gli scettici diranno che probabilmente sarebbe stato meglio tenere David Lee e magari i fatti gli daranno anche ragione, ma comunque non credo che si possa essere scontenti di aggiungere Stats alla propria squadra.
Gli unici pezzi rimasti dal roster della scorsa stagione sono il nostro eroe Danilo Gallinari (da cui sia noi, sia Mike D'Antoni, sia NewYork City ci aspettiamo tantissimo), Wilson Chandler (che dalla panchina mi sembra  ottimo), Toney Douglas (che come unica PG dalla panchina non mi da grandissima fiducia) e l'inutile Eddy Curry, l'unico cattivo contratto di cui Walsh non è riuscito a sbarazzarsi. Il roster quindi quest'estate andava ricostruito interamente, iniziando dal playmaker. Raymond Felton non sarà Chris Paul o Deron Williams ma non è male per niente ed è già stato capace di portare dei discutibili Bobcats ai playoffs.
Poi c'era David Lee che andava via e i Knicks sono riusciti in cambio (sign & trade con i Warriors) a portare a casa tre pezzi di qualità: Azubuike che probabilmente sarà la SG titolare, Turiaf che rischia di essere il centro titolare e Anthony Randolph che in quanto a potenziale non è secondo a nessuno in tutta la NBA. Saltando a piedi pari il draft dove i Knicks non avevano prime scelte (courtesy di Isiah Thomas che le ha scambiate fino al 2060 credo) ma solo due scelte al secondo giro (usate anche male a quanto pare), per dare profondità al roster Walsh ha dovuto ancora guardare ai free agente. Sono arrivati il tiratore Roger Mason, che due anni fa a San Antonio giocò in maniera entusiasmante, e il centro russo Mozgov che potrebbe rivelarsi un acquistone. Ultima mossa di mercato la firma di Patrick Ewing Jr. che è assolutamente ininfluente dal punto di vista cestistico, ma dal punto di vista emotivo la maglia dei Knicks con dietro scritto Ewing è sempre suggestiva.
In conclusione direi che i Knicks in fondo non hanno avuto una cattiva estate e che i playoffs non sono un obiettivo impossibile nella eastern conference. Guardando la depth chart il ruolo meno coperto sembrerebbe la SG ma se Azubuike non risentirà del brutto infortunio dello scorso anno secondo me potrebbe finire per rivelarsi un punto di forza (stravedo per Buike). Ma la pedina più importante per me è quella che avevano in casa: il Gallo, pronto a esplodere.

venerdì 17 settembre 2010

Team by Team 2010: Detroit Pistons


L'anno scorso: 24esimi (27-55)

ARRIVI:
- via draft: Greg Monroe (PF - 7a scelta), Terrico White (PG/SG - 36)
- via trade/free-agency: Tracy McGrady

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- nessuna

Potenziali all-star: nessuno

ROSTER (Depth chart):
PG .Rodnay Stuckey .Will Bynum .Terrico White
SG .Richard Hamilton .Ben Gordon .Tracy McGrady
SF .Tayshaun Prince .Austin Daye .DaJuan Summers
PF .Charlie Villanueva .Greg Monroe .Jonas Jerebko .Chris Wilcox
C .Ben Wallace .Jason Maxiell

Caro Joe Dumars, da giocatore eri un eroe e da GM sei riuscito nell'impresa di mettere insieme una squadra capace di avere la meglio sui Lakers di Kobe e Shaq. Tutti ti ritenevano un grande GM ma parliamoci chiaro Joe, ti sei rimbambito. Dallo scambio Billups per Iverson in poi davvero non si capisce cosa ti passi per la testa. Mah. Guardiamo il roster: non c'è un playmaker degno di tal nome. Stuckey aveva fatto intravedere cose buone da rookie ma poi è andato peggiorando a vista d'occhio e poi meno di 5 assist a partita fanno di lui un non-playmaker. Bynum lo conosciamo, è semplicemente basso ma in realtà è una guardia e anche Terrico White pare che sia più una SG che un playmaker. E se le PG in realtà sono più che altro SG, il settore SG già di suo è affollatissimo: Hamilton (tanto di cappello), Ben Gordon (che prende un pozzo di soldi immotivatamente) e adesso persino TMac, che però giocherà molto poco e forse più da SF dove Prince non ha molto aiuto, a meno che Daye quest'anno non mostri notevoli (ma non impossibili) progressi.
Nel reparto lunghi stesso problema che in quello guardie: non c'è un vero centro ma solo una marea di ali forti. Lo stesso Ben Wallace, oltre ad essere un ex-giocarore oramai, in realtà è sempre stato una PF che giocava C sopperendo ai limiti di statura con un'eclatante verticalità (che a 36 anni certo non ha più). Poi c'è Charlie Villanueva, e anche lui guadagna troppi soldi, Wilcox e gli ottimi Jerebko, orgoglio svedese, e Maxiell. Dal draft un'altra PF, Greg Monroe, che potrebbe rivelarsi un ottimo affare: io stravedo per i lunghi con gioco in post basso e spalle a canestro secondo me Monroe è quanto di meglio si sia visto negli ultimi tempi.
E con un roster così incasinato cos'ha fatto quest'estate Joe Dumers? Ha scelto Monroe e va bene, ha scelto White (e la cosa non è che abbia questa gran rilevanza), ha rifirmato Bynum e Wallace (e quest'ultimo poteva farlo serenamente ritirare) e poi ha dato un contratto a Tracy McGrady, su cui aveva già passato la mano chiunque (perché anche lui è un ex-giocatore) e che comunque non gli serve a niente. E basta. Insomma i Pistons sono forse la squadra gestita peggio della NBA in questi ultimi 2/3 anni e non hanno ancora preso una direzione: certo non sono una squadra da playoffs ma non stanno neanche ricostruendo. Io lascerei partire Prince e Hamilton, che farebbero comodo a chiunque, e in cambio cercherei di portare a casa un giovane playmaker e/o un giovane centro e scelte.

mercoledì 15 settembre 2010

Team by Team 2010: Philadelphia 76ers

L'anno scorso: 25esimi (27-55)

ARRIVI:
- via draft: Evan Turner (SG - 2a scelta)
- via trade/free-agency: Andres Nocioni, Spencer Hawes, Tonie Battie

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Samuel Dalembert

Potenziali all-star: Andre Igoudala

ROSTER (Depth chart):
PG .Lou Williams .Jrue Holiday
SG .Evan Turner .Willie Green
SF .Andre Igoudala .Taddheus Young .Jason Kapono
PF .Elton Brand .Andres Nocioni .Tonie Battie
C .Mareese Speights .Spencer Hawes

Che disastro ragazzi, poveri Sixers. La loro rovina ha un nome ed un cognome e si chiama Elton Brand, firmato a cifre irragionevoli perché recitasse il ruolo del lungo dominante, pedina mancante per trasformarli in una contender, si è rivelato essere un ex giocatore, neanche più  da quintetto base NBA direi. Da quando è arrivato Elton è caduta libera. A cosa aggrapparsi quindi? Igoudala? Andre mi è simpatico ma l'abbiamo visto ai mondiali in Turchia, si tratta di un giocatore con grossi, evidenti, limiti, non certo di una superstar. E allora cosa rimane ai Sixers?
Un buon nucleo di giovani direi. Taddheus Young non sarà forse il fenomeno che si poteva intravedere quando aveva 18 anni, ma di anni ne ha ancora solo 22 ed è già un ottimo role player. Lou Williams non è male e se Holiday (classe 1990) sboccia come sembrerebbe inevitabile il reparto PG è a posto. Evan Turner, seconda scelta annunciata del draft, sembrebbe una certezza, anche se in summer league a Las Vegas non ha proprio brillato (non che significhi nulla...). Poi ci sono Speights e il neoarrivato Hawes, niente di eclatante ma lunghi validi e giovani. Per il resto un nugulo di journeymen francamente piuttosto inutili nell'ottica di un progetto di ricostruzione: Kapono, Green, Nocioni, Battie. La patata bollente se l'è accollata coach Doug Collins, che è allenatore tosto se ce n'è uno. Mi dispiace perché rischia di dover assistere inerme a tante sconfitte.
Ma proviamo ad essere ottimisti: perché quella 2010/2011 non finisca per essere una stagione estremamente deprimente si potrebbe verificare una serie prodigiosa di eventi positivi: Brand torna ad essere un giocatore di pallacanestro, Holiday fa divertire tutti come suggerisce il suo cognome, Turner rookie of the year, Speights non si infortuna, Igoudala segna da 3, Taddheus stays forever Young e basta con le cavolate. Insomma parliamoci chiaro, se ricostruzione dev'essere (e deve essere) che lo sia davvero, tanto almeno un paio d'anni i tifosi dei 76ers dovranno soffrire; almeno fino al 2013, data di scadenza del contratto di Brand (che, detto per inciso, non è certo l'unico cattivo contratto dei Sixers). In ottica ricostruzione non vedrei male uno scambio che veda coinvolto Iggy in cambio di un paio di giovani e magari un contratto in scadenza.

martedì 14 settembre 2010

Team by Team 2010: Golden State Warriors

L'anno scorso: 26esimi (26-56)

ARRIVI:
- via draft: Ekpe Udoh (PF - 6a scelta), Jeremy Lin (PG - undrafted)
- via trade/free-agency: David Lee, Cherlie Bell, Dan Gadzuric, Rodney Carney, Jannero Pargo

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Corey Maggette, Anthony Randolph, Kelenna Azubuike, Anthony Morrow, Ronny Turiaf, CJ Watson

Potenziali all-star: Monta Ellis, David Lee, Stephen Curry

ROSTER (Depth chart):
PG .Stephen Curry .Charlie Bell .Jeremy Lin
SG .Monta Ellis .Reggie Williams .Jannero Pargo
SF .Vladimir Radmanovic .Dorrel Wright .Rodeny Carney
PF .David Lee .Ekpe Udoh .Brandan Wright
C .Andris Biedrins .Dan Gadzuric .Louis Amundson

Ah, i Golden State Warriors. I cari, vecchi, folli Golden State Warriors. Sono stato fan dei Warriors per tanti anni, più o meno da quando nel draft del 1993 poratrono tale Chris Webber nella Baia di San Francisco. Fan sfegatato direi, specie nel 2007 quando mr. Baron Davis e compagni ci regalarono una delle serie di playoffs più esaltanti di sempre. Poi ho visto i Warriors venire smantellati, ancora una volta, per colpa di un proprietario tirchio e alquanto stupido, il signor Chris Cohan. Non sono più il fan dei Warriors che ero una volta, direi solo un simpatizzante ormai, ma quest'estate finalmente sembra che a Oakland, nella Baia, il vento sia cambiato.
L'estate dei Warriors come al solito è cominiciata presto: niente post season, subito uno scambio significativo (Maggette a Milwaukee per Bell e Gadzuric) e la presentazione del nuovo logo e delle nuove maglie (a parer mio stupende). Subito dopo un draft alquanto discutibile (Udoh quando Monroe era ancora disponibile?) e poi, a inizio luglio, l'arrivo di uno dei nomi più importanti della free-agnecy 2010: David Lee. L'arrivo di Lee comunque ha avuto il suo prezzo, quello di un sign & trade che ha visto partire  per New York role players di qualità come Azubuike e Turiaf e il potenziale spaventoso di Anthony Randolph. Le mosse di mercato poi sono continuate e stanno ancora continuando in questi giorni; è di ieri la firma di Louis Amundson che va a completare la rotazione dei lunghi, a questo punto accettabilmente profonda specie in considerazione del fatto che (solita sfiga) Udoh si è fatto male seriamente appena arrivato in California e sarà fuori fino a gennaio. Ad oggi il roster è stracarico, vedremo alla fine Jeremy Lin inizierà la stagione oppure no: potrebbe essere un ottimo candidato a proseguire la tradizione di gemme non scelte al draft pescate dai Warriors (dopo Azubuike e Morrow). Tante comunque le partenze, come potete vedere dal riepilogo in alto e incredibilmente i Warriors si trovano con un buco in SF: un anno fa iniziavano la stagione con Stephen Jackson, Maggette, Azubuike, Randolph, e Morrow, ora si affacciano all'inizio della regular season con Radmanovic, Dorrel Wright e Rodney Carney. In ogni caso una coppia di guardie come Curry e Ellis è elettrizzante a dir poco (anche se rivedibile in difesa) e anche il duo Lee-Biedrins sotto canestro non mi sembra malaccio (anche se nessuno dei lunghi del roster mi pare abbia la parvenza di un gioco spalle a canestro, ecco perché serviva un Monroe piuttosto che un Udoh).
Ma la vera notizia dell'estate per i fans dei Golden State Warriors è un altra: Chris Cohan ha venduto e si è levato di mezzo. Ed era ora. E a quanto pare questa sarà l'ultima stagione di Don Nelson. Don, ti vogliamo bene e ci siamo tanto divertiti a vedere i Warriors correre e segnare 120 punti tutte le sere, ma parliamoci chiaro, non hai mai vinto nulla e sei pazzo come un cavallo.

lunedì 13 settembre 2010

Team by Team 2010: Washington Wizards

L'anno scorso: 27esimi (26-56)

ARRIVI:
- via draft: John Wall (PG - 1a scelta)
- via trade/free-agency: Kirk Hinrich, Yi Jianlian, Hilton Armostrong, Kevin Seraphin

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- James Singleton, Quinton Ross

Potenziali all-star: Gilbert Arenas, John Wall

ROSTER (Depth chart):
PG .John Wall .Kirk Hinrich
SG .Gilbert Arenas .Nick Young
SF .Josh Howard .Al Thornton
PF .Andray Blatche .Yi Jianlian .Trevor Booker .Kevin Seraphin
C .JaVale McGee .Hilton Armostrong

Come spesso accade nella NBA (where, you know, amazing happens) ai fans dei Wizards è toccato prima assistitre ad una delle stagioni più deprimenti della storia della loro non fortunatissima franchigia ma subito dopo hanno potuto tuffarsi  inuna delle estati più esaltanti della loro vita da tifosi.
Per la stagione 2009/2010 la squadra che il GM Grunfeld aveva messo insieme annoverava 3 all-stars (Arenas, Butler e Jamison)  role players di livello ottimo (se non eccelso) come Mike Miller e Brendan Haywood, qualche giovane rampante (Young, McGee) e contava sul ritorno del leader Arenas per una stagione che doveva avere il sapore del riscatto: niente riscatto,  piuttosto un'annata da dimenticare il più velocemente possibile. Infatti di quella squadra non è rimasto quasi più niente. Un bel colpo di spugna su una stagione iniziata male e continuata peggio che ha avuto il suo apice clamoroso nella scena stile Le Iene di Quentin Tarantino svoltasi negli spogliatoi del Verizon Center tra Gilbert Arenas e Javaris Crittenton. Nel District of Columbia sono rimasti solo Agent Zero (solo perché il contratto è alquanto untradable, parliamoci chiaro), Nick Young e i due lunghi  Blatche e McGee che sono giovani, promettenti ed economici. Già a stagione in corso Caron Butler, Antawn Jamison e Brendan Haywood erano partiti ed un era, sfortunatissima, era stata chiusa. Ma a Washington non hanno dovuto aspettare troppo: lottery fortunata, prima scelta con sopra scritto John Wall a caratteri cubitali e già alla Summer League di Las Vegas l'era Wall aveva avuto inizio. E in bocca al lupo.
Nonostante Wall sia un fenomeno (come Rose, più di Rose) i tifosi dei Wizards si devono comunque preparare a fare ancora un po' di purgatorio: questa è una squadra che si sta muovendo bene ma ancora ben lungi dall'essere definita e probabilmente ancora ben lungi dall'essere da playoffs. Oddio, la qualità c'è: Hinrich a coprire le spalle a Wall (preso alla svendite dai Bulls), Arenas e Josh Howard che sono grandi talenti che devono dimostrare tantissimo, Thornton, Yi, i già citati Blatche e McGee. Insomma come roster non sarà profondissimo ma la qualità abbonda. Solo che si tratta di giocatori che si portano dietro ognuno un suo bel punto interrogativo, chi più chi meno. Josh Howard tornerà a livelli da all-star? Arenas che tiene 4 pistole nell'armadietto ce l'ha un cervello e accetterà di buon grado di cedere le chiavi della squadra a mr. Wall? Yi se la darà mai una svegliata? Thornton è effettivamente il giocatore con il più basso basketball IQ di sempre? E coach Flip Saunders riuscira a risollevarsi dopo la debacle dell'anno scorso? Quello che pone meno interrogativi, paradossalmente, è il rookie. E non è poco.
Se devo fare per forza una previsione li vedo in un range tra le 25 e le 35 vittorie, ma non mi stupirei di vederli entrare in ritmo e approcciare una stagione da .500, così come non sarei sorpreso nel vederli soccombere e rimanere sotto le 20.

martedì 7 settembre 2010

Team by Team 2010: Sacramento Kings

L'anno scorso: 28esimi (25-57)

ARRIVI:
- via draft: DeMarcus Cousins (PF - 5a scelta), Hassan Whiteside (C - 33)
- via trade/free-agency: Samuel Dalembert, Antoine Wright, Pooh Jeter, Darnell Jackson

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Andres Nocioni, Spencer Hawes, Jon Brockman

Potenziali all-star: Tyreke Evans

ROSTER (Depth chart):
PG .Tyreke Evans .Beno Udrih .Eugene Jeter .Donald Sloan
SG .Francisco Garcia .Antoine Wright
SF .Omri Casspi .Donte Greene
PF .DeMarcus Cousins .Carl Landry .Darnell Jackson
C .Samuel Dalembert .Jason Thompson .Hassan Whiteside

Con in mano le scelte 4 e 23 il draft 2009 ha pagato grossi dividendi per i Kings: Tyreke Evans e Omri Casspi. Un anno dopo, pur avendo tanto spazio salariale a disposizione, hanno optato per un'estati  tuttosommato molto tranquilla: si sono accontentati del draft (scelte 5 e 33), un paio di trade e hanno preferito non gettarsi a capofitto nel folle mercato dei free-agent 2010. E hanno fatto benissimo: con tutto il meglio sulla piazza indirizzato in direzione South Beach aveva senso strapagare (e dico strapagare) i vari Rudy Gay o Joe Johnson? Io dico di no. Ciononostante rimane vero che uno swingman di talento avrebbe fatto davvero comodo ai Kings che invece sembrano una squadra giovane, talentuosa e abbastanza profonda in tutti i reparti tranne che sulle wings. In effetti Tyreke Evens, il Rookie of the Year in carica, sarebbe un 2 ma l'esperimento di coach Westphal di trasformarlo in una point guard ha dato risultati eccellenti e a Sacramento non possono che esserne entusiasti visto che quello di PG rimane il ruolo più delicato della lega. Beno Udrih dalla panca poi è un cambio di ottima qualità.
Il settore dove i Kings sono più solidi è certamente quello dei bigs: considerate soltanto che quello che 12 mesi fa era considerato la nuova pietra angolare della franchigia, Jason Thompson, è piuttosto scivolato nella deep chart e ora come ora può essere considerato il quarto lungo nella rotazione dietro il lunghissimo canadese Dalembert (che in realtà non mi piace molto ma rimane un ottimo intimidatore), il rookie DeMarcus Cousins e mr. Carl Landry, il giocatore più duro della storia dell'universo, più duro anche di Chuck Norris (stravedo per Carl Landry e anche voi dovreste). Cousins è stato più volte criticato per la scarsa voglia di allenarsi e la tendenza a mettere peso, ma il talento, purissimo, è indiscutibile: anche a voi viene in mente Derrick Coleman? Per portare Dalembert in California i Kings hanno dovuto lasciar partire per Phila Nocioni e Hawes. Non mi convince per niente, staremo a vedere chi avrà avuto ragione. A completare la rotazione dei lunghi l'altro rookie Hassan Whiteside che è stranamente scivolato fino alla 33esima scelta. Ottimo.
Dicevamo i ruoli critici sono il 2 e il 3. Da queste parti tolto l'israeliano Omri Casspi, che è un giocatore fantastico e che con Evans e Cousins può andare a costituire un asse micidiale per i prossimi 10 anni, non rimane molto in mano ai Kings: Greene, Garci, Wright. Su Wright non scommetteri un bronzino, mentre Garcia e Greene potrebbero anche stupire, ma la vedo molto, molto difficile. Buoni panchinari, niente di più.
Quello che manca soprattutto temo sia il tiro dalla distanza che invece sarebbe molto importante per aprire il campo lasiacndo spazio al gioco in post di Cousins e alle penetrazioni di Evans. Chissà che non abbiano in serbo qualche altro mossa di mercato. In definitiva i Kings non sembrano una squadra migliore di quella dello scorso anno che pure ha fatto molto più del previsto. Li vedo in un range di 30/35 vittorie ma con un brillante futuro davanti.

lunedì 6 settembre 2010

Team by Team 2010: Minnesota Timberwolves

L'anno scorso: 29esimi (15-67)

ARRIVI:
- via draft: Wesley Johnson (SF - 4a scelta), Trevor Booker (SF - 23), Lazar Hayward (SF - 30), Nikola Pekovic (C - 31/2008)
- via trade/free-agency: Michael Beasley, Martell Webster, Luc Ridnour, Sebastian Telfair, Anthony Tolliver, Kosta Koufos

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Al Jefferson, Ryan Gomes, Ramon Sessions, Sasha Pavlovic, Damien Wilkins, Ryan Hollins

Potenziali all-star: Kevin Love

ROSTER (Depth chart):
PG .Johnny Flynn .Luc Ridnour .Sebastian Telfair
SG .Corey Brewer .Wayne Ellington
SF .Martell Webster .Wesley Johnson .Lazar Hayward
PF .Kevin Love .Michael Beasley . Anthony Tolliver
C .Darko Milicic .Nikola Pekovic .Kosta Koufos

Per quanto riguarda lo spettacolo David Kahn è certamente il miglior GM di tutta la NBA. Peccato che non stiamo parlando di gioco spettacolare sul parquet ma di pura incoscienza e imprevedibilità nelle mosse di mercato, nella gestione del draft o nelle dichiarazioni alla stampa. A sua difesa dobbiamo dire che Kahn sta cercando di gestire il complicatissimo post-Garnett in uno dei mercati più piccoli d'America intraprendendo la strada del rischio e delle scelte azzardate. Oggi è lo zimbello di mezza NBA ma non dimentichiamoci che un anno fa tutti ridevano dietro Chris Wallace, GM dei Grizzlies, che invece hanno avuto una stagione sorprendente. Ma vediamo ruolo per ruolo che squadra è riuscito a mettere insieme il buon Kahn.
Per quanto riguarda la "cabina di regia" il primo, sostanziale problema, è che Rubio non sembra ancora minimamente intenzionato dal trasferirsi nel Minnesota, ma di questo Kahn era già a conoscenza qundo lo scelse nel 2009. Un altro problema sostanziale è che in quell'eccellente classe di PG (Evans, Jennings, Collison, Curry, Lawson, Holiday) i Timberwolves hanno scelto più in alto di tutti ma se da un lato Rubio per ora resta in Spagna, dall'altro Flynn non ha brillato come molti altri. L'esperimento Sessions poi non ha dato grandi risultati ed è stato prontamente abbandonato: Ramon è partito per Cleveland e da Milwaukee è arrivato il suo vecchio compagno di reparto Luc Ridnour. Solido, ottima aggiunta. Nell'ambito dello scambio che ha portato Sessions in Ohio è tornato nel Minnesota l'ex ragazzo prodigio Sebastian Telfair: come terzo PG Bassy è un lusso ed è amatissimo dal pubblico di Minneapolis. Flynn, Ridnour, Telfair: viene da chiedersi se tre ottimi playmakers di riseva ne facciano uno titolare. La speranza per i tifosi dei Timberwolves è che Flynn salga di livello e intanto Ridnour faccia quello che ha fatto lo scorso anno a Milwaukee come tutor di Jennings.
Nella stagione passata il dramma dei TWolves era sulle wings (SG e SF) in cui la rotazione vedeva in Ryan Gomes il miglior elemento (ouch) e attorno a lui gente come Corey Brewer, Wayne Ellington e Sasha Pavlovic. Lo sforzo fatto quest'estate è stato aggiungere talento in queste posizioni; i risultati ci sono ma non sono esaltanti. Scelto Wes Johnson alla 4, impacchettato Gomes con Luke Babbit (scelta 16) per Martell Webster, non rifirmati Pavlovic e Wilkins (ad oggi ancora free agents, out of the league?), aggiunto ancora dal draft Lazar Hayward. Talento con Johnson e Webster certamente lo hanno aggiunto, ma se devo fare una previsione non credo che questo si tradurrà in molte vittorie, almeno non nell'immediato.
Per quanto riguarda il settore lunghi hanno in mano una certezza assoluta che è Kevin Love, che gli auguro di riuscire a trattenere a fine contratto. Love è probabilmente il migior rimbalzista sulla piazza, ha atletismo, basketball IQ e tecnica sia in post che facca a canestro. Dalla panchina si alzerà la scommessa Michael Beasley: il problema con Beasley è che se si ammazzava di canne a Miami e temo che nel Minnesota non potrà che darsi all'alcolismo. Kahn lo "difende" a spada tratta (con affermazioni de tipo: "Chi non si faceva le canne a 20 anni?"), anche a costo di essere multato. Staremo a vedere, il potenziale è indiscutibile. In pivot Kahn ha deciso di puntare tutto su (...rullo di tamburi...) Darko Milicic! Esatto, proprio l'uomo scelto prima di Wade, Melo, Bosh ecc. E non stiamo parlando di ultima occasione, stiamo parlando di 20M$ in 4 anni. Crazy stuff. Ma se alla fine avesse ragione lui? A coprire le spalle a Darko, o a sclazarlo dal quintetto, è arrivato il montenegrino Nikola Pekovic, centro di altissimo livello tecnico. Francamente mi ricorda molto Darko, ma ammetto di non conoscerlo così bene. Certo veder partire Al Jefferson in direzione Utah dev'essere stato un colpo per i tifosi di Minneapolis, ma bisogna ammettere che Big Al non era più quello pre-infortunio (niente che Sloan non possa rimettere a posto comunque) e alla fine non è detto che Kahn non avrà avuto ragione.
Il rischio è elevatissimo comunque e coach Kurt Rambis e il suo staff hanno tra le mani una bella patata bollente: la figuraccia potrebbe essere dietro l'angolo. Una cosa è certa, la transizione post-KG è ancora lungi dall'essere conclusa.

domenica 5 settembre 2010

Team by Team 2010: New Jersey Nets

L'anno scorso: 30esimi (12-70)

ARRIVI:
- via draft: Derrick Favors (PF - 3a scelta), Damion Jones (SF - 24)
- via trade/free-agency: Troy Murphy, Travis Outlaw, Anthony Morrow, Jordan Farmar, Quinton Ross, Johan Petro, Ben Uzoh, Brian Zoubek

PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Yi Jianlian, Keyon Dooling, Chris Douglas-Roberts, Kris Humphries, Josh Boone

Potenziali all-star: Brook Lopez

ROSTER (Depth chart):
PG .Devin Harris .Jordan Farmar .Ben Uzoh
SG Terrence Williams .Anthony Morrow
SF .Travis Outlaw .Quinton Ross .Damion Jones
PF .Troy Murphy .Derrick Favors
C .Brook Lopez .Johan Petro .Brian Zoubek


Wow, un anno fa in questi giorni scrivevo cose sui Nets di cui oggi sentitevi liberi di ridere di gusto. Grande progetto, asse play-pivot, tanto potenziale, role players, spazio salariale, magnate russo, Brooklyn, free-agents, bla bla. Tutto molto bello, tutto molto opinabile visto che stiamo parlando di una squadra che ha stabilito il record per la peggior partenza della storia della NBA (0-18) e che ha chiuso con 12 misere vittorie. La sfiga ha voluto che la cosa non sia servita a portare a casa John Wall ma "solo" la terza scelta. Per quanto riguarda la free agency invece i Nets possono certamente essere considerati quelli che ne sono usciti perdenti: niente LeBron, niente Wade, niente Bosh o Amare, sono arrivati Travis Outlaw, Anthony Morrow e Jordan Farmar. Ouch. E li hanno anche dovuti pagare. Intendiamoci, non sono cattivi giocatori. Outlaw ha un grandissimo potenziale e lo scorso anno è stato frenato da un brutto infortunio; Morrow è un tiratore eccezionale e ha solo 24 anni e Farmar è un giocatore che a 23 anni può già essere considerato un veterano. Ma la delusione è tanta anche perché c'è stato un momento in cui i New Jersey Nets (prossimi Brooklyn Nets) trascinati dai soldi e dall'appeal del neo proprietario Mikhail Prokhorov e dall'azionista JayZ potessero essere protagonisti quest'estate. Niente da fare. A far piovere ulteriomente sul bagnatissimo ci ha pensato Brook Lopez che non ha potuto essere con il Team USA ai mondiali perché quest'estate è stato vittima (mi pare) della mononucleosi. Sfiga nera.
Non facciamo prenderci però da negatività cosmica, i Nets qualcosa di buono quest'estate l'hanno portata nel New Jersey: la situazione in ala grande credo che sia risolta per gli anni a venire. Intanto al draft hanno scelto Favors che ha un potenziale fantastico e poi hanno rinunciato a Courtney Lee per Troy Murphy, uno dei giocatori più sottovalutati di tutta la NBA. 
Tirando le somme in PG il potenziale c'è, specie se Devin Harris torna ad essere quello di 2 anni fa, e sotto canestro la qualità non manca. La batteria di lunghi non sembra completa comunque (Petro e Zoubek?) e come wing players non sono messi molto bene, anche se non è detto che abbiano finito con le mosse di mercato, benché ne abbiano già fatte un'infinità (forse ne ho anche dimenticata qualcuna...).
Scommetto comunque che questi Nets faranno meglio dello scorso anno. Troppo facile?

sabato 4 settembre 2010

BasketBlog will rise again

Oddionnipotente! Da dove cominciare? Riprendere da dove ho lasciato è un tantino complicato. Dall'ultimo post pubblicato, i ponti hanno visto scorrere un mare d'acqua e gli appassionati di pallacanestro hanno guardato scorrere un'infinità di cronometri da 24 secondi: sono successe un po' di cose. Correva il mese di gennaio, io ero da poco tornato dal Madison Square Garden (dove avevo visto i Clippers perdere in classic Clippers style, vanificando un vantaggio di una ventina di punti), Shaq poteva ancora dire di avere alle dita gli stessi anelli di Kobe, LeBron era l'eroe dello stato dell'Ohio e si sentiva vicino anche lui a mettersi un anello al dito, i Knicks continuavano a liberare spazio salariale per la più grande free-agency della storia dell'Association, la scienza riteneva che Chris Kaman e All-Star Game fossero paragonabili a due rette parallele e Franco Lauro era il telecronista RAI per il basket.
Purtroppo Lauro è sempre al suo posto (e ce lo dobbiamo tristemente sorbire durante questi mondiali turchi) ma per il resto il mondo del basketball è stato profondamente scosso dall'ultima estate. Prima  a sorpresa i Clippers non si sono qualificati per i playoffs (facile umorismo alert), poi la clamorosa eliminazione dei Cavs con LBJ che getta la spugna  nella serie contro i Celtics (clamorose poi le chiacchiere sul flirt tra sua madre e mr. Delonte West, che recentemente è tornato ad essere un Celtic...), la prepotente ascesa di Durant e dei Thunder, la fortuna (e la forza) dei Lakers contro i Oklahoma City e Phoenix, la finale classica e l'odiato Kobe campione e MVP delle Finals (pur con alcune partite discutibili). E subito dopo la free-agency più attesa di sempre comandata da 3 nomi: LeBron James, Dwyane Wade, Chris Bosh. Quanti, onestamente, si aspettavano che finissero tutti nella stessa squadra? E chi si aspettava che gli Heat sarebbero anche riusciti a firmare role players di qualità come Mike Miller, Haslem e House? Apro e chiudo la parentesi, per me i Lakers rimangono ampiamente favoriti, a meno che LeBron non modifichi il suo gioco e punti a diventare una sorta di Oscar Robertson. Ne riparleremo. Così come parleremo di Shaq ai Cs, della situazione disperata di TMac e (soprattutto) di Iverson, del genio di Chris Kaman, della sagacia del GM dei Timberwolves (Khaaaaannnn) e del futuro di Carmelo Anthony e Chris Paul.

Per ripartire di slancio pensavo di riproporvi l'esperimento dello scorso anno: 1 squadra al giorno (o quasi, abbiate pietà!) fino alla prima palla a due della regular season che sarà il 27/10: squadra per squadra vediamo chi c'è ancora, chi non c'è più e cerchiamo un po' di chiarirci le idee dopo un estate che ha smosso molto le acque.
Intanto, dicevamo, ci sono i mondiali in Turchia e tocca sorbirci Lauro. L'Italia è a casa (questi non sono più i bei tempi di Basile e Galanda), il Team USA con le terze scelte finora, come si suol dire, ha vinto ma non convinto, la Spagna non è apparsa molto solida, specie in regia, e ora come ora se devo sbilanciarmi dico: Turchia favorita. Oggi sono iniziati gli ottavi di finale con la Serbia che allo scadere ha avuto ragione della Croazia. Partitone ma non l'ho visto... A proposito, scusatemi ma ora vado a vedermi Spagna-Grecia.