ARRIVI:
- via draft:
- via trade/free-agency: Carlos Boozer, Ronnie Brewer, Kyle Korver, Keith Bogans, Kurt Thomas, Omer Asik, CJ Watson, Brian Scalabrine
PARTENZE SIGNIFICATIVE:
- Kirk Hinrich, Brad Miller, Flip Murray, Jannero Pargo
Potenziali all-star: Carlos Boozer, Derrick Rose, Joakim Noah
ROSTER (Depth chart):
PG .Derrick Rose .CJ Watson
SG .Ronnie Brewer .Kyle Korver .Keith Bogans
SF .Luol Deng .James Johnson
PF .Carlos Boozer .Taj Gibson
C .Joakim Noah .Kurt Thomas .Omer Asik
In realtà i Bulls lo scorso anno hanno vinto meno partite (41) dei Rockets (42) ma li ho messi più in alto in classifica perché si sono qualificati per i playoffs, e questo fa tutta la differenza del mondo (ed esatto, nel nostro viaggio a singhiozzo per l'Association siamo finalmente arrivati alle squadre che l'anno scorso hanno giocato i playoffs, ma attenzione, non siamo neanche a metà strada!).
Entrare nei playoffs per i Chicago Bulls dello scorso anno non è neanche stata impresa da poco a dire la verità, considerando che a marzo brancolavano nel buio di una catastrofica striscia di (mi pare, non ho tempo per controllare) 10 sconfitte e gli alti e bassi modello montagne russe sono andati avanti per tutta la stagione e a dir la verità anche nelle sigole partite: a Sacramento sono riusciti a perdere pur essendo in vantaggio di qualcosa come 35 punti nel terzo quarto. Ma gli alti e bassi sono normali per una squandra giovanissima i cui punti di riferimento erano - e rimangono - Rose (1988) e Noah (1985) e che in quintetto schierava il rookie 26esima scleta Taj Gibson; quello che non è normale, e piuttosto impressionante a dirla tutta, è che una squadra così non si butti giù e, per due anni di seguito, si batta e tenga duro fino all'ultima partita per arrivare a .500 e conquistare con unghie e denti l'ultimo spot dei playoffs. Onore al merito a Rose, Noah e compagnia.
Detto questo il resto l'estate dei Bulls non è stata certo esaltante ma neanche da buttare via. Forti di tanto spazio salariale, quasi come gli Heat, i Bulls erano apparentemente in pole position per portare nella Windy City il signor LeBron (all'ombra di MJ) e/o il figliol prodigo DWade; alla fine sono riusciti a firmare Boozer (niente male, finalmente un giocatore che va in post vivaddio!), un paio dei migliori low-profile free agents sulla piazza (Ronnie Brewer e Kyle Korver) e qualche giocatore decente per completare il roster (CJ Watson, Kurt Thomas, Bogans, Asik). Sul fronte partenze in definitiva hanno perso solo Hinrich (piuttosto inultile in questo contesto, se volete il mio parere) e il buon Brad Miller. Ma il coplaccio dell'estate è stato strappare ai rivali Celtics Brian Scalabrine. Scherzo. Ma ai Celtics in effetti hanno davvero portato via una pedina importante: coach Tom Thibodeau, l'assistente che ha costruito il miracolo difensivo che sono i Celtics e che ora a Chicago ha, finalmente, la sua chance da head coach. Thibodeau era corteggiatissimo quest'estate ma gli scettici sostengono che se in trent'anni di carriera è sempre stato assistente un motivo ci sarà e che ci sono allenatori la cui vocazione è da assistente (leggi: Tex Winter) e non da head. Vedremo, sicuramente con Noah andrà daccordo.
In definitiva, Bulls fans, so che siete delusi perché speravate di vedere i Bulls diventare, dall'oggi al domani, una contender grazie ad un LeBron o a un Dwyane, ma la realtà è che i vostri successi sono legati a mr. Derrick Rose: se Rose diventerà un candidato MVP (possibile tra un paio d'anni) allora il futuro è luminoso, altrimenti con Brewer, Korver, Deng, Boozer e Noah si vincono anche 50 partite ma dubito che si vada oltre il secondo turno di playoffs.
Go Derrick go!
RispondiEliminaLo dico i Bulls mi piacciono tanto. Non è vero che solo Boozer è l'unico che va in post, c'è anche Noah: peccato che, quando ci è andato, Noah non sa che farci lì :) e nonostante ciò secondo me arrivano alla finale di conference.
RispondiEliminaDerrick Rose è la vera new big thing della Lega. Se Carletto fa il mestiere suo, Deng non si addormenta, e Noah continua la crescita si fa strada fino a Miami o Orlando. Certamente con gli altri ce la si gioca.
RispondiEliminaPeccato non avere una guardia seria. Serviva Mike Miller.
Maledetto Lebron!